Blocco licenziamenti e cassa integrazione fino all’estate. Il piano del governo

Il governo Draghi, atteso alla fiducia in Parlamento questa settimana, inizia ad affrontare i primi nodi lasciati in eredità dalla crisi aperta da Renzi e chiusa da Mattarella con l’incarico all’ex presidente della BCE. Sul tavolo, innanzitutto, il blocco dei licenziamenti attualmente in vigore fino al 31 marzo. Sarà infatti la proroga o meno del blocco che dovrà accompagnare la nuova Cig Covid estesa dal governo fino a 26 settimane nel Dl Ristori cinque.

Entro il 31 marzo il nuovo governo dovrà esprimersi e non sarà una questione facile: le imprese si oppongono ad una nuovo provvedimento generalizzato per tutte le imprese e tutti i settori; i sindacati lo invocano invece, almeno fino all’estate, come unico rimedio, al momento, alla bomba sociale che altrimenti esploderebbe.

L’obiettivo del nuovo esecutivo sembra essere quello di rrivare fino all’estate con i sostegni esistenti: cassa integrazione e blocco dei licenziamenti. Nel frattempo intrecciare tre riforme essenziali: ammortizzatori, politiche attive e pensioni. Per consentire a chi – al termine del blocco – rimarrà senza posto di riqualificarsi e ricollocarsi oppure avvicinarsi alla pensione.

Ad oggi il ministro del Lavoro Andrea Orlando parte da una proposta dell’ex ministra Nunzia Catalfo: 18 ulteriori settimane di Cig Covid e divieto di licenziare per chi la usa, ma a scalare. Ma non è escluso che si opti per una cassa integrazione per tutti con blocco totale dei licenziamenti, magari su di un arco temporale più contenuto.

Ma la questione licenziamenti e Cig Covid è legata a filo doppio al tema della riforma degli ammortizzatori sociali che sindacati e imprese sollecitano e attendono da tempo e che il governo Conte, con la Commissione di esperti voluta dal ministro del Lavoro, Catalfo, aveva solo abbozzato: dalla Cig ad una nuova Naspi, dall’assegno di ricollocazione ad un nuovo contratto di espansione fino alla formazione e alle politiche attive. Senza contare gli interventi a sostegno dell’occupazione dei giovani e delle donne i più colpiti dalla crisi.

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